ESSERE GENITORI AL TEMPO DEL COVID-19


L’arrivo del nuovo ceppo di coronavirus, il SARS-Cov-2, ha stravolto le vite di tutti richiedendo un cambio di routine oltre che un grande sforzo per gestire tutti i diversi vissuti emotivi che l’arrivo di questa pandemia ha comportato.
Tra le reazioni più comuni vi sono state, e vi sono: la paura di essere contagiati, che si trasforma spesso in fobìa sociale, il tentativo di negare la presenza massiccia del virus, come tentativo di esorcizzare la paura del possibile contagio, la confusione rispetto alla mole di informazioni che spesso si ricevono dai mass media, il tentativo di trovare una propria peculiare modalità con cui affrontare la convivenza con il Virus.

Per noi adulti è un periodo storico difficile: ci troviamo ad affrontare cambiamenti e disagi che possono essere personali, sociali ed economici. 
E con i figli? Come ci dobbiamo comportare?

La convivenza con il Virus ormai va avanti da mesi, ed ogni genitore si è trovato alle prese con il dover spiegare non solo l’avvento del Covid, ma si è trovato anche a dover gestire le reazioni dei figli e, forse, anche a dover spiegare loro le proprie reazioni di fronte al diffondersi del coronavirus.

Molti professionisti si sono attivati per fornire agli adulti un supporto per accompagnarli nelle spiegazioni delicate sul Covid rivolte ai più piccoli (in fondo all’articolo potrete trovare dei link che ritengo interessanti ed utili al riguardo).

Ora, man mano che la convinvenza con il nuovo coronavirus sta diventando putroppo una realtà più familiare, anche gli interrogativi che un genitore si può porre possono essere diversi.
Quali ripercussioni emotive può comportare la pandemìa sui propri figli?
Come possiamo aiutarli ad affrontare queste ripercussioni?

Per i più piccoli è sempre molto importante il comportamento dell’adulto: da lui i bambini imparano, si incuriosiscono e con lui si aprono a domande e curiosità. Un adulto che riesce a trovare un proprio equilibrio tra la tutela della salute propria ed altrui, e la gestione della paura o lo stress che questo momento di vita può comportare, è un adulto che consentirà al bambino di esprimere le proprie paure ed affrontarle.

LA PAURAI bambini (specialmente i più piccoli) possono essere spaventati non tanto dalla consapevolezza di un pericolo sulla salute; quanto piuttosto dalla sensazione che i propri genitori non sono invincibili e non possono proteggerli da tutti i pericoli circostanti perché ora esiste un Virus che per una parte necessariamente è fuori dal controllo dell’adulto.
Rassicurare i più piccoli è importante, ma anche parlare serenamente della possibilità che anche un genitore commetta errori lo è.
Mostrarsi ai figli come “imperfetti” è un modo per farli crescere accettando se stessi e gli altri così come sono e per insegnargli ad accogliere e gestire anche le frustrazioni che derivano dall’accettazione dei limiti.

LE REGOLE – Per i bambini più grandi, che amano muoversi e stare con gli altri coetanei, può essere difficile far rispettare loro le misure di prevenzione per evitare la diffusione del contagio dal Covid-19. Queste misure, come lavarsi le mani o indossare la mascherina, possono essere avvertite come imposizioni dell’adulto e come restrizione della libertà di scelta e di movimento. Spiegare ai bambini il perché dei gesti che si chiede loro di fare è fondamentale, i bambini comprendono molto più di quanto noi adulti pensiamo. Con i bambini più esuberanti e che tendono ad esprimere i loro vissuti attraverso l’oppositività o la sifda verso l’adulto bisogna armarsi senz’altro di una maggiore inventiva! Può essere utile trovare strategie che portino il bambino ad adottare le misure preventive senza avere la sensazione di esser stato “costretto” dall’adulto: si possono inventare dei giochi o delle storie che abbiano come tematica principale, ad esempio, l’importanza di lavarsi le mani o di indossare la mascherina.

Per gli adolescenti
IL SENSO DI ONNIPOTENZA – La questione più delicata riguarda l’intreccio tra la presenza di una malattia infettiva, potenzialmente molto pericolosa, che circola nel mondo ed il senso di onnipotenza e invincibilità che si prova nel periodo adolescenziale. Può succedere, quindi, che i ragazzi abbiano una percezione del rischio falsata che li porti a pensare che loro non possano ammalarsi o che, comunque, il Virus non comporta grandi ripercussioni sulla salute. Questo rischia di portarli ad utilizzare condotte non sicure per sé e per gli altri. Può essere utile coinvolgere quelli che sono i modelli di riferimento degli adolescenti (come ad esempio amici, icone social, parenti) per trasmettere l’importanza del prendersi cura del proprio benessere e rispettare anche il benessere dell’altro.

L’EMULAZIONE E L’ISOLAMENTO – L’adolescenza è un periodo di costruzione del proprio carattere. Per farlo i ragazzi procedono sperimentando diverse modalità di essere per capire quale più si adatta ai loro desideri e alle loro necessità: possono avere figure adulte o coetanei che prendono come modelli, e possono sentirsi molto fragili proprio perché ancora non sanno bene come diventeranno e come vorranno essere da grandi.
Può accadere, quindi, che l’adolescente desideri fare o dire qualcosa ma che per una propria insicurezza tenda invece ad imitare chi reputa più brillante o migliore di lui. Ad esempio può accadere che il ragazzo voglia indossare la mascherina ma si senta inibito perché alcuni dei suoi amici non la indossano o prendono in giro chi la porta o chi ha paura del contagio.
In questi casi è importante costruire un ambiente attorno all’adolescente che lo aiuti ad avere fiducia in sé e nelle proprie idee, cosicchè egli possa scegliere cosa fare senza sentirsi costretto ad imitare qualcun altro.
Se da un lato possono esserci adolescenti che non amano rispettare le regole, dall’altro possono invece esserci ragazzi che sono molto impauriti dal contagio e che si stanno isolando sempre più in se stessi per timore di uscire di casa ed ammalarsi. In questi casi ricordiamoci che l’ansia e la paura degli adulti arriva molto forte ai figli, anche se si cerca di nasconderla: un genitore che teme il contagio ma non accetta di avere paura o tenta di sminuirla trasmetterà al figlio che la paura non solo non può essere mostrata, ma che non può essere neanche gestita. È importante sempre cercare il dialogo e trasmettere ai ragazzi che si può parlare anche di cose che fanno paura o di cui ci si vergogna.

RISORSE UTILI PER AIUTARE I FIGLI A VIVERE LA PROPRIA QUOTIDIANITÀ NEI TEMPI DELLA PANDEMÌA

Teniamo a mente che:

I vissuti e le competenze emotive dei genitori influenzano i figli e le loro competenze.
Un adulto in grado di riconoscere e verbalizzare le proprie emozioni sarà anche in grado di gestirle così da ridimensionare la portata di quelle negative. Queste capacità dell’adulto sono trasmesse, spesso anche inconsapevolmente, ai più piccoli che, a loro volta, impareranno a conoscere le proprie emozioni e a non esserne impauriti: emozioni come la rabbia o la paura per la presenza del Virus, potranno essere tirate fuori senza timore o vergogna e potranno essere “metabolizzate” così da essere meno paralizzanti nella vita di ogni giorno.

Prima di affrontare una criticità dobbiamo chiederci sempre:
“di chi è il disagio?”.

A volte ci preoccupiamo di cose di cui i nostri figli non sono in pensiero. Impariamo a distinguere quelli che possono essere i problemi o le paure che viviamo noi in quanto genitori rispetto al Virus da quelli che vivono i nostri figli. Spesso i bambini ed i ragazzi hanno molte più risorse di noi adulti nella gestione di situazioni stressanti e di criticità, per questo è sempre bene chiedersi se un evento che reca sofferenza al genitore sta recando lo stesso disagio anche al figlio così da poter intervenire su una difficoltà che appartiene realmente a lui.

Ci vuole coraggio per parlare di emozioni!
Parlare dei propri vissuti emotivi ed aprirsi con i figli non è facile, spesso ci si vergogna o si ha paura di farlo. Un adulto che per primo si mette in gioco e si racconta al proprio figlio, parlando delle sue emozioni ed accettando anche domande “scomode” da parte del bambino o del ragazzo, è un genitore che sta insegnando al figlio a non avere paura di cosa prova né di chiedere aiuto se si trova in difficoltà.

LINK UTILI PER GENITORI E INSEGNANTI:

Unicef. Il coronavirus spiegato ai bambini:
http://www.salute.gov.it/portale/nuovocoronavirus/dettaglioNotizieNuovoCoronavirus.jsp?lingua=italiano&menu=notizie&p=dalministero&id=4270

Il coronavirus spiegato a bambini e adolescenti. In questo link sotto riportato potrete trovare diverse storie che possono aiutare i bambini ed i ragazzi a comprendere il Virus e ad affrontare la situazione di pandemìa e ci sono anche storie e dei link pensati per bambini e ragazzi con disturbi dello sviluppo:
https://www.policlinico.mi.it/coronavirus-spiegato-a-bambini-e-adolescenti#Storia-di-un-coronavirus

Save the children. Come affrontare il rientro a scuola: strumenti e attività per gli insegnanti:
https://www.savethechildren.it/blog-notizie/come-affrontare-il-rientro-a-scuola-strumenti-attivita-per-insegnanti

Didattica a distanza ai tempi del Coronavirus: ripensare l’apprendimento. Le ricadute emotive sui bambini in età scolare e i rischi ai quali si può andare incontro. Consigli per la gestione dello “spazio scuola” fra le mura di casa:
https://bimbi.santagostino.it/2020/05/05/didattica-distanza-coronavirus/

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