Il rapporto di coppia: dalla crisi al cambiamento

COPPIA SI NASCE, COPPIA SI DIVENTA
Dal momento in cui due persone decidono di stare assieme, inizia un legame intimo che porta con sé desideri ed aspettative sia su se stessi in rapporto al partner, che viceversa.
Il soddisfacimento dei bisogni di uno viene cercato nei gesti e nelle azioni dell’altro che, risponde, in maniera speculare, alle richieste del partner così da rinforzare la sensazione di essere amati, importanti e speciali per l’altra persona. Si ha la sensazione che quella persona soddisfi esattamente i propri bisogni e le proprie aspettative;  diventando “unica” e “speciale”.
Questo può accadere in maniera reciproca per entrambi i membri della coppia, grazie al contributo di ognuno dei due all’interno della relazione.
Così, inizia quella fase che Fisher chiama dell’ “innamoramento” (1999, p.189): la sensazione è che il compagno, o la compagna, si trovi sulla stessa lunghezza d’onda del partner, che capisca perfettamente e che non servano parole per essere compresi.
In questo momento in cui si inizia ad instaurare un legame intimo, si incontrano anche due storie che avvicinandosi iniziano a costruirne una terza che è più della loro semplice somma: una storia di coppia. Questa storia è costruita assieme dai partner e prosegue attraverso momenti più o meno critici.
Ma quando comincia a vacillare tutto questo? Quando il partner “non è più come un tempo” al punto di venir visto come qualcuno che non si riconosce più?


Ad entrare in gioco nel rapporto di coppia ci possono essere diverse dimensioni che interagiscono tra loro e che spesso vengono percepite come opposte, piuttosto che integrabili insieme: il desiderio di una intima vicinanza con l’altro e il desiderio di autonomia, e il desiderio di stabilità/sicurezza e quello di rischio/novità.

DIPENDENZA VS AUTONOMIA
Nel panorama psicoanalitico, molti autori citano polarità quali “intimità e bisogno di affermazione”, o “attaccamento simbiotico e separazione-individuazione” come aspetti che fanno parte della vita di un individuo e con cui si è costantemente alle prese (Crastnopol, 2007 ; Dimen 2003; Fisher, 1999).
La ricerca di un’intensa vicinanza, e la ricerca di uno spazio in cui ci si senta autonomi, sono due aspetti che possono diventare problematici quando diventano rigidi; ovvero quando la persona sente di avere una soltanto di queste due possibilità che diventa estremizzata e perseguita a tutti i costi. L’innamoramento porta spesso con sé la voglia di stare insieme all’altro, che diventa unico, speciale, ci si sente messi al primo posto (o lo si esige) e si mette l’altro al centro. Con il passare del tempo il costante desiderio di vicinanza con l’altro può venire vissuto come una fusione da cui dipende non solo il proprio stato d’animo, ma anche la definizione di se stessi. L’altro può far sentire il partner una persona speciale, amorevole, accudente, premurosa; ma anche inaffidabile, inadempiente o manchevole. La propria immagine di sé diventa legata alle risposte che si ricevono dall’esterno, e che vengono lette in base alla propria storia personale e alla storia della coppia. Ed ecco che questa dimensione “fusionale” può cominciare ad essere sentita troppo stretta, si possono rivendicare o pretendere “i propri spazi” al punto tale da isolarsi nel proprio mondo in cui non è contemplato che l’altro possa avvicinarsi. La propria autonomia può essere cercata attraverso il vivere momenti, esperienze o interessi in cui il partner non c’è e non ne è coinvolto; oppure sentirsi autonomi può trasformarsi nell’assoluta convinzione di non aver bisogno di niente e di nessuno.
La possibilità di trovare spazio sia per il desiderio di una profonda intimità con l’altro; sia per costruire e coltivare la propria auto-affermazione nel mondo, non è semplice. Sono due aspetti che possono alternarsi nel corso del tempo e può accadere che tra i partner ci siano esigenze che diventano difficili da esprimere o che vengano mal interpretate, come ad esempio la sensazione che uno si possa essere stancato dell’altro se cerca attività o coltiva delle passioni personali individualmente.
Accettare il proprio desiderio di un legame senza sentirsi invasi dall’altro (o in balìa di esso) e sentire di potersi auto-affermare nella propria unicità, senza per questo dover allontanare il partner dalla propria vita, sono due aspetti importanti per il benessere personale e di coppia.

 SICUREZZA VS RISCHIO
Prendo ad esempio la distinzione che Mitchell (2002) fa tra passione ed amore romantico (la prima racchiuderebbe il desiderio di novità, la propensione al rischio; mentre la seconda la sensazione di sicurezza e stabilità emotiva) per mettere in risalto due aspetti che può essere difficile portare avanti in un rapporto di coppia.
La passione, il fascino per il rischio, l’ignoto e l’imprevedibilità, nell’immaginario possono essere maggiormente legati ad un’avventura occasionale piuttosto che ad una relazione d’amore. In quest’ultimo caso il vissuto dei coniugi spesso diventa quello di prevedibilità e di stabilità dell’altro e del legame di coppia. Quella stessa sicurezza che si desidera può, al tempo stesso, anche far sentire la mancanza di novità e di brìo nella coppia.
La certezza che l’altro ci sarà e si comporterà esattamente come ci si aspetta, da’ la sensazione di una prevedibilità del legame e questo può donare una certa serenità. Ma la sicurezza è “illusoria”, ed è dovuta al fatto che spesso si tende a cogliere nell’altro ciò che si desidera vedere, o ciò che si desidererebbe essere ma non si riesce.
Secondo Mitchell (2002) il problema nasce dal fatto che le persone non si permettono di essere destabilizzate. Destabilizzarsi vuol dire accettare di incontrare nell’altro, e in se stessi, qualcosa di nuovo che non si conosceva prima; e accoglierlo con vitalità anziché con il timore che ciò minaccerà la vita di coppia e la sua serenità.

IDEALIZZAZIONE E DISILLUSIONE: LA CRISI DEL LEGAME DI COPPIA FANTASTICATO
L’innamoramento è uno stato che la coppia attraversa caratterizzato da una fase “idealizzata” in cui ognuno vede nell’altro una sorta di perfezione, e da essa è appagato. Il partner sembra rispondere ai bisogni, desideri e aspettative dell’altro. In poche parole ci si sente amati esattamente come si vuole essere amati e si riceve esattamente ciò che ci si aspetta.
Succede, però, che durante la storia di coppia, questa “utopia” di ricevere costantemente ciò che ci si attende inizia progressivamente a vacillare. Ciò può generare un senso di smarrimento rendendo “irriconoscibile” l’altro o, aspetto forse ancor più temuto, minacciando l’idea del proprio amore verso l’altra persona.
Questa disillusione può essere vissuta come momento critico del rapporto, ma in realtà apre uno spiraglio di nuove possibilità: permette di iniziare a vedere il partner come individuo, unico, con delle proprie caratteristiche che non sempre coincidono con quelle che si vorrebbe avesse.
Questo gap tra ciò che si desidera vedere nel partner e ciò che il partner è realmente nella coppia può generare un senso di “lutto” (Fisher, 1999, p. 190) dovuto alla scoperta che l’altra persona ha un’esistenza propria e, soprattutto, non corrisponde specularmente a come si vorrebbe che fosse. Accettare e attraversare questo momento luttuoso di disillusione può portare la coppia ad ascoltarsi reciprocamente, ad incuriosirsi della diversità ed anche all’idea che non tutto ciò che riguarda il rapporto di coppia è prevedibile e controllabile.

Mantenere accesi la curiosità verso il partner, l’ascolto e la capacità di osservarsi nella relazione per cogliere ciò che si apporta di personale nel rapporto, possono essere aspetti importanti per alimentare la relazione di coppia e sentirsi appagati riconoscendo e accogliendo le caratteristiche proprie e del partner.

 

Riferimenti bibliografici

 Crastnopol M. (2007), La terapia di coppia nella prospettiva della teoria relazionale, Ricerca Psicoanalitica, XVIII, 1, 87-104;

Dimen M. (2003), Sexuality, Intimacy, Power, The Analytic Press, Hillsdale, New York;

Fisher J.V. (1999), The Uninvited Guest, Tavistock, London, (trad. it. L’ospite inatteso, Raffaello Cortina, Milano, 2001);

Mitchell S. (2002), Can Love Last? Fate of Romance Over Time, WW Norton & Co., New York, (trad. it. L’amore può durare? Il destino dell’amore romantico, Raffaello Cortina, Milano, 2003).